Il Segretario risponde al Direttore Generale dott.Bordon

                                                                                                                La Segreteria Regionale
                                                                                  COMUNICATO STAMPA CISL MEDICI DEL TRENTINO
                                                                                                                 del 31 agosto 2016
Cisl medici del Trentino è estremamente critica sulle dichiarazioni rilasciate ieri dal Dirigente Generale APSS di Trento dott.Paolo Bordon, che ritiene che i nostri 378 medici di famiglia lavorino meno di quelli del Friuli.Ricordiamo a tutti, nessuno escluso, che i medici di base trentini lavorano come quelli del Friuli, 12 ore al giorno per sessanta ore settimanali,dal momento che è obbligo contrattuale per non essere licenziati.Se il dott.Bordon deve paragonare poi la nostra realtà a quella dei Centri medici di assistenza primaria del Friuli, che forse apriranno in ottobre,gli ricordiamo che, prima del suo arrivo, il dott.Ugo Rossi, attuale Governatore del Trentino, firmò e volle fortemente l’accordo sulla medicina generale, nel 2013 che prevedeva per i medici di base quello che in Friuli è stato sottoscritto solo l’anno scorso,dopo la legge di riordino della Sanità di quella Regione autonoma.Le applicazioni informatiche dei medici trentini nel nostro territorio,con il fascicolo elettronico e la dematerializzazione delle ricette, iniziato già nel 2007,è ancora nei libri dei sogni dei suoi concittadini del Friuli.Da noi, le aggregazioni, al momento non sono attivate  proprio perchè l’APSS di Trento, di cui il il Dott.Bordon è Direttore Generale, ex firmatario in Friuli, in Trentino non intende aprire le sedi murarie delle stesse già pronte da due anni ad Ala,Mezzolombardo,Riva del Garda e Pergine Valsugana.La trattativa è in corso in Assessorato con i sindacati della medicina generale, di cui cisl medici ha la maggioranza assoluta, e, grazie alla mediazione ed alle innovazioni prospettate dall’Assessore alla salute,dott.Zeni, ha buone possibilità di concludersi.Lo invitiamo quindi a venire nei nostri ambulatori e rendersi personalmente conto di come lavorano i nostri medici,copiando,invece che il Friuli, l’Alto Adige il cui Direttore Generale passò i primi tre mesi del suo mandato a conoscere sul territorio le realtà della medicina generale.
In relazione poi alle dichiarazioni dello stesso Dirigente sulla” maggiore autonomia organizzativa e gestionale delle capacità infermieristiche sul territorio”,da “spendere” nelle strutture intermedie, prendiamo atto che i due milioni guadagnati dalla chiusura di 13 sedi d guardia medica, con il successivo licenziamento di cinquanta medici precari, serviranno per inserire infermieri in nuove sedi territoriali e liberare spazi ospedalieri per i chirurghi, mentre tutti gli altri reparti soprattutto medici e diagnostici degli ospedali continueranno ad essere in sofferenza con studi più simili a sgabuzzini che ad ambulatori.
Non accettiamo però atti medici affidati agli infermieri perchè non si può per legge,supplire a carenze di medici attribuendo al personale infermieristico compiti di diagnosi,prescrizioni e somministrazione di terapie come già accade,fuori norma,con il servizio del 118 Trentino Emergenza o con i protocolli per gli infermieri di famiglia.
Nel merito,il Direttore non propone nulla di nuovo con le strutture intermedie, che in tutta Italia ed anche in Trentino sono state già ipotizzate come Ospedali di Comunità (vedi Mezzolombardo e Ala).
Di tali realtà se ne sta parlando anche come proposta nell’accordo dei medici di medicina generale in Assessorato.Si tratta di una struttura territoriale residenziale inserita nella rete delle Cure dell’assistenza primaria in cui è presente personale non medico, in capo ad un Coordinatore infermieristico, che turna 24 ore al giorno, con responsabilità sull’accoglienza e sulle prestazioni alberghiere,coadiuvato da personale specialistico, soprattutto fisioterapista,ma la cui gestione dei ricoveri, al pari dell’equipe palliativistiche del territorio,è compito di pertinenza,volontariamente, dei medici di base del territorio di riferimento dei nostri pazienti in dimissioni precoci ospedaliere.Questo è frutto sia della Legge Balduzzi sulle AFT,sa dei proclami provinciali di investire risorse sull’integrazione ospedale territorio a favore di quest’ultimo settore.
Dott.Nicola Paoli
Segretario Generale
Cisl medici del Trentino