GUARDIE MEDICHE E 118

    COMUNICATO STAMPA CISL MEDICI DEL TRENTINO  del 9 febbraio 2016
                                                   con riferimento al numero telefonico 118 per contattare le guardie mediche
La Cisl medici del Trentino si oppone fermamente alla iniziativa provinciale di centralizzare le chiamate della guardia medica attraverso il numero unico del 118 che passa, tramite operatore dipendente, le chiamate dei cittadini non solo per visite non differibili ma anche per emergenze.Il nostro contratto prevede infatti che sia il cittadino che telefona direttamente al medico e che le emergenze non vengano assegnate alle guardie mediche che non hanno le competenze professionali specifiche per tali situazioni di gravità.
Lo avevamo già fatto presente in una lettera ufficiale in giugno 2015 ed avevamo messo in guardia l’Assessorato alla salute dal non insistere sull’argomento, dicendoci pronti non solo a scioperare con tutta la categoria della medicina generale, di cui abbiamo la maggioranza assoluta, ma anche a fare opposizioni in tutte le sedi di tribunale qualora la Provincia avesse tentano unilateralmente ed illegalmente di imporre il 118 alle sedi di guardia.
Ricordiamo che nel nostro accordo collettivo sia nazionale che provinciale non esiste la possibilità per la Provincia o l’Azienda di scavalcare, per tale iniziativa, la contrattazione del Comitato ex art.24 della medicina generale.
Il 118 inserito usualmente nelle postazioni di guardia della Valsugana prima; anche nelle altre valli del Distretto Est successivamente,era frutto di una sperimentazione che nelle intenzioni dell’ex Assessore Andreolli doveva durare solo alcuni anni.Nel resto del Trentino si sono sempre usati i numeri dedicati per la guardia medica.Al contrario, in barba a tutti i nostri contratti, in maniera irriguardosa nei confronti dei medici obbligati da un centralinista ad occuparsi di emergenze ed urgenze di cui non hanno a tutt’oggi alcuna specificità formativa (obbligatoria per legge), nonchè pericolosa per gli stessi cittadini,saremmo oggi costretti a “sperimentare” quanto per contratto non è più sperimentabile.
Sottolineiamo poi che l’intenzione dell’Azienda sanitaria di imporre ai medici di continuità assistenziale il giudizio (triage) di un dipendente aziendale (centralinista) che comanderebbe di fatto l’azione del medico libero professionista convenzionato, va contro tutte le più elementari regole del diritto del lavoro.
In più, si vorrebbe con questa iniziativa imporre al medico di continuità assistenziale libero professionista un CB portatile affinchèa  tutti coloro che chiamano contemporaneamente il 118 la guardia medica occupata nella urgenza debba comunque rispondere,con grave pericolo per chi in quel momento versa in condizioni precarie.Cosa che attualmente non viene organizzata così.
Pertanto, alla luce delle disposizioni europee che anche oggi hanno fatto pagare multe milionarie allo Stato italiano per non aver proceduto ad inserire il 112 per le emergenze ed altra numerazione per i medici di continuità assistenziale (guardie mediche); ed alla luce delle nostre motivazioni che sottendono la contrattazione bilaterale tra la parte sindacale e la parte pubblica,cosa completamente disattesa,
la Cisl Medici del Trentino annuncia che, se  in tempi brevi, l’Assessore Avv.Luca Zeni, non ci darà garanzie sull’argomento, entrerà in agitazione sindacale, prodromo dello sciopero generale della categoria.
Dott.Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino