Atto di indirizzo per la medicina generale:commento del nostro Segretario

ATTO DI INDIRIZZO STATO REGIONI- MEDICINA GENERALE

Commento del Coordinatore nazionale Cisl Medici di medicina generale,dott.N.Paoli alla stampa nazionale

E’ difficile pensare come si sia potuto arrivare a disegnare per la medicina generale e per la categoria dei medici di famiglia del futuro una simile situazione, che restringe in maniera evidente la libertà professionale, lasciando autonomia solo all’interno di un recinto dal quale non potremo più liberarci, sottoposti a referenti che dipenderanno dalle direzioni aziendali, senza diritti di ferie e malattia,senza aumenti retributivi, ma con l’aggravio di sobbarcarci ad isorisorse precedenti anche l’attività carceraria.

Il potere assoluto con cui un sindacato maggioritario della medicina generale,oggi, tenta di influenzare l’opinione pubblica, andando addirittura sul TG1 a spiegare con entusiasmo una riforma epocale, per la quale non è intervenuta ancora la firma contrattuale, lascia ancora più perplessi e forse addirittura basiti tutte le migliaia di colleghi della medicina generale insultati dalla mancanza di collegialità nel prendere decisioni di tali portata. Le trattative alla SISAC devono ancora iniziare e ai paziente viene illustrato nei dettagli un modello, che nemmeno i medici di base conoscono per sommi gradi e condividono.

Entrando nel dettaglio del contenuto dell’atto di indirizzo, unico documento ufficiale ora esistente, si nota immediatamente che le Regioni saranno libere di trattenere tutti i fondi assegnati alla quota variabile, laddove non intervenisse un accordo entro dodici mesi, per cui è evidente l’indebolimento del potere contrattuale dei sindacati e il conseguente peggioramento degli emolumenti economici, complessivamente considerati.

In secondo luogo non si vede perchè le OOSS, coerenti con il mandato dato loro dai medici di medicina generale, dovrebbero distruggere tutto l’attuale sistema della medicina generale senza ricevere un solo soldo di aumento, se si eccettua il fondo delle AFT, che altro non è che il riassorbimento delle quote attuali dei fattori produttivi, e neppure tutti, già di per sè gravati dai mancati aumenti istat e non solo degli ultimi dieci anni.Da quanto si evince nell’atto di indirizzo, infatti, come accade da troppo tempo a questa parte, tutta la trattativa verterà senza alcun onere a carico delle finanze pubbliche. Anzi! Ci caricheranno gratuitamente anche l’attività delle carceri.

Terzo: sara interessante vedere come faranno le Regioni e Province autonome, in cui risultano già forti le difficoltà di gestione dei Pronto soccorso, per carenza di risorse economiche e per mancanza di specialisti, a trattare anche tutta la popolazione adulta e pediatrica dopo le 24, quando gli accessi avverranno per i più disparati motivi, che esulano dai codici rossi e gialli. Si tratta infatti di una scelta che inevitabilmente abbassa il livello della qualità e la quantità di prestazioni assicurati ai nostri cittadini che si troveranno, in molte vallate e zone a bassa intensità di servizi sanitari, privati del servizio notturno dell’attività di guardia, unico presidio esistente capillarmente sul nostro territorio nazionale, isole comprese.Tanto valeva, allora, dare la possibilità alla guardia medica di farsi pagare le visite domiciliari a casa dei pazienti, richiedenti prestazioni differibili.Ci avrebbero guadagnato i medici e gli stessi cittadini, con dei punti di primo intervento degni di tal nome.

Quarto:vedo molto difficile che i medici di assistenza primaria di oggi accettino così supinamente di ritornare a fare le guardie notturne fino alle 24 e magari a lavorare il sabato e domenica, dopo aver acquisito gli attuali diritti lavorativi.Mi auguro che tale cambiamento di portata enorme preveda un adeguato periodo transitorio per gli attuali medici di famiglia e riguardi solo le nuove generazioni di professionisti, che potranno scegliere con consapevolezza un modello lavorativo, completamente diverso dal precedente. Se così non fosse, temo che in breve tempo ci troveremo vincolati a referenti e coordinatori, ben pagati e conformati a vincoli di gestione aziendali; noi medici, ben inteso,che avevano scelto una libera professione, esente da poteri gerarchici, imprenditori di se stessi ede investitori di strutture e strumentazioni all’avanguardia.

In definitiva, con l’atto di indirizzo, nulla appare all’orizzonte.Si tratta solo di un replica di un modello regionale toscano di alcuni anni fa, forzando i confini della trattativa contrattuale decentrata, che oggi viene imposto a tutte le altre OOSS della medicina generale ed ai medici di tutte le altre regioni e province d’Italia.Ma l’Italia non è la Toscana e i medici di medicina generale non sono solo quelli della fimmg e sapranno farsi sentire.