Cisl medici del Trentino non accetta imposizioni obbligatorie per i suoi medici di famiglia

Diamo l’addio al call center obbligatorio che volevano imporci l’APSS di Trento.
Avevamo sanato una posizione (Pinzolo)che era partita in maniera irregolare da parte della Provincia e della Azienda sanitaria.Ma questa non doveva diventare la regola.Invece oggi apprendiamo per l’ennesima volta dai giornali le notizie rilasciate dal dott.Bordon sulle cure /strutture intermedie,che interesserebbero anche la categoria dei medici di medicina generale, senza prima discuterle in Comitato provinciale  dove siamo al tavolo di trattative da oramai due anni.Mentre è ancora da deliberare l’accordo integrativo su Pinzolo e su Trento stessa , il Presidente Rossi e l’Assessore si accingono ad inaugurare il 29 giugno p.v. con lo stesso Bordon una aggregazione che ufficialmente non è giuridicamente valida.
Cisl medici del Trentino, quindi, comunica sin d’ora che la organizzazione sulle cure intermedie in capo ad un solo medico di famiglia che ne risponde legalmente anche dell’attività infermieristica e del mancato impegno fiduciario dei suoi colleghi nei confronti di pazienti non suoi, non è ancora prevista contrattualmente nei nostri accordi provinciali dei medici di medicina generale e neppure era previsto nell’accordo integrativo firmato il 31 maggio u.s.che fa riferimento in primis a Pinzolo.
Stigmatizziamo quindi, come Sindacato di maggioranza assoluta dei medici di medicina generale l’ennesimo comportamento sleale dell’Azienda sanitaria di Trento che per l’ennesima volta, purtroppo, non rispetta il ruolo dei sindacati legalmente previsto nonostante l’apertura di credito da noi manifestata solo poche settimane fa.
Per tale motivo appare inutile andare a trattare in un Comitato provinciale in cui si parla di tutto tranne che di quello che l’Azienda ha in mente veramente di fare a danno della nostra categoria,pubblicizzando il territorio ma di fatto negando ai medici di famiglia, liberi professionisti convenzionati, la possibilità di lavorare correttamente con i propri assistiti.
Ci vediamo al contrario costretti ad interrompere qualsiasi trattativa di rinnovo contrattuale della categoria della medicina generale che avrebbe portato ad un miglioramento generale non solo per tutti i nostri concittadini trentini, che attendevano il nostro impegno di 12 ore consecutive presso sedi strutturate, ma soprattutto per la nostra categoria, retribuita malamente fino al 2013 ed ad oggi ferma al palo per la mancanza di progettualità aziendale.
Nel contempo diffidiamo APSS e Provincia a compiere ogni azione contraria alla normativa contrattuale vigente (acc.coll.prov.2013) e ci riserviamo di valutare le azioni legali possibili a tutela del sistema vigente di creazione delle norme rispetto a quelle “virtuali” e propagandistiche dell’Azienda sanitaria e della Provincia di Trento.Norme contrattuali che disciplinano e tutelano l’attività clinica del medico di medicina generale, basata su un sistema contrattuale, e cioè consensuale,con soggetti legittimati e non su scelte unilaterali che fanno a botte con la democrazia del nostro Paese e mettono in ulteriore difficoltà e confusione migliaia di cittadini fragili,non autosufficienti e che necessitano del nostro impegno sereno noi sì su tutto il nostro territorio trentino.
Dott.Nicola Paoli
Segretario generale
Cisl medici del Trentino