Comunicato stampa del 2 dicembre 2012

COMUNICATO STAMPA

cisl medici del Trentino

 

In relazione a quanto apparso a pag.34 dell’Adige di oggi a firma Davide Pivetti, ci è d’obbligo sottolineare che

Pur comprendendo le ragioni del cittadino di essere informato sulla attività lavorativa del proprio medico curante, dobbiamo rimarcare che in altre occasioni le notizie sono state date con largo anticipo anche di mesi, danneggiando al contrario lo stesso medico e che tutta l’attività del medico di famiglia viene tutelata dall’Accordo collettivo nazionale del 2009, a cui è obbligata anche l’APSS di Trento.
Ricordiamo poi che il Dott.Salvotelli ed il Dott.Dal Bosco sono in rete con altri medici che conoscono le problematiche di tutti coloro che rimarranno orfani per alcuni giorni del proprio medico di famiglia, e che quindi possono prendersene carico fino alla nuova scelta del cittadino stesso senza alcun pericolo.
Infine:
L’art.38 dell’ACN dei medici di medicina generale, al comma 1 prevede che se in un ambito territoriale si determina una carenza di assistenza dovuta a mancanza di medici in grado di acquisire tutte le scelte disponibili, l’APSS , sentito il Comitato ex art.23 può conferire, ad un medico residente nell’ambito, un incarico temporaneo. Al comma 7, viene sottolineato che se si determinano le condizioni di cui al punto 1 l’APSS è tenuta ad informare, entro 20 giorni dall’evento, i cittadini interessati dalla carenza di assistenza della necessità di procedere ad una nuova scelta del medico tra tutti quelli incaricati nell’ambito territoriale di scelta,anche attraverso pubblicazione sui giornali o per lettera.

Sulla base di tutto ciò, la cisl medici, il giorno 23 novembre u.s. avendo avuto sentore delle differenti interpretazioni, in ogni macroarea, con cui veniva avvisata la popolazione, ha chiesto ufficialmente ed ottenuto dall’APSS di Trento, in accordo con gli altri Sindacati, che d’ora in poi, anche in caso di prepensionamento del medico, vengano preavvisati i cittadini dello stesso professionista in prepensionamento con venti giorni di anticipo dal suo pensionamento effettivo.Va infatti tenuto presente che, qualora venisse informata la cittadinanza in un lasso di tempo maggiore di venti giorni, a pagarne le conseguenze dirette sarebbe il medico che sta per andare in pensione, perchè, poichè veniamo retribuiti sulla base delle scelte mensili dei cittadini, gli verrebbe a mancare l’ultimo stipendio prima del pensionamento e relativi contributi previdenziali.

Dott.Nicola Paoli

Segretario generale

Cisl medici del Trentino