Paoli ritorna sulla interruzione delle trattative della medicina generale

Sulle recenti dichiarazioni del Direttore Generale dell’APSS di Trento dott.Bordon alla stampa, in  riferimento alle strutture intermedie fuori dagli ospedali ed a gestione infermieristica nonchè sulle aggregazioni funzionali dei medici di famiglia e  della cronicità ,accompagnati anche in questo da personale infermieristico non contrattualizzato da noi, discussioni e ansie  si sviluppano spesso senza comprendere la sostanza dei problemi.

Ricordiamo,quindi, a chi non ne avesse conoscenza, che la soluzione del grave e spesso ingestibile problema  della cronicità e i vari modelli proposti, dalla Casa della Salute, al Distretto Unico, dalle aggregazioni della medicina generale ferme al palo alle strutture intermedie, lasciano la parola alla politica e all’ impegno civile di ciascuno di noi, che potrà anche esprimersi nei momenti elettorali, nel rispetto della pluralità delle idee.

Più interessante è capire cosa cambia realmente per il medico di medicina generale e per i cittadini trentini,dopo due anni di trattative contrattuali in cui quello che si tesseva di giorno veniva dalla parte pubblica disfato di notte..

Per il medico di medicina generale non cambia nulla perchè cisl medici del Trentino ha deciso di abbandonare definitivamente il tavolo di trattativa, date le prese di posizione del tutto inaccettabili dichiarate dal dott.Bordon alla stampa.

Per il medico ospedaliero ci sarà, al contrario,  un aumento del carico di lavoro: gestire correttamente tutte le prestazione da erogare ai pazienti cronici, secondo linee guida, comporterà certamente un aumento del lavoro, che però verrà calmierato dai tetti delle prestazioni, che resteranno nei contratti con gli erogatori.

 

In questa logica le delibere attuali della Provincia Autonoma di Trento, sia quelle annunciate e disattese, sia quelle passate in silenzio e contrarie al nostro contratto di lavoro non rappresentano la fine della medicina generale, ma ne segnano una prospettiva di sviluppo, in una logica di un cambiamento, che è comunque ineluttabile non solo per il mondo medico, ma per tutta la nostra società civile.

E cosa cambierà per il paziente cittadino trentino?

Il paziente potrà decidere di continuare a farsi curare come avviene attualmente dal proprio medico singolo di medicina generale, oppure da un infermiere nelle strutture intermedie.Di certo non faremo i porta borse degli infermieri e manterremo la nostra libertà di liberi professionisti sul territorio e non già recintati in Case matte.

Di sicuro non lasceremo alla Provincia la possibilità di fare della nostra categoria un prestanome per gli infermieri, come dichiarato alla stampa ieri dal dott.Bordon.

Tutto qui.

E’ bene che i cittadini trentini sappiano ed abbiano contezza che le aggregazioni funzionali dei medici di base a più riprese pubblicizzate da APSS e Provincia, nei prossimi anni saranno solo alcune unità ed in zone ben precise del Trentino, ma ferme e senza possibilità di alcuna progettazione nè di obiettivi provinciali.Quindi niente screening nè agevolazioni nei nostri studi.Non vi sarà alcun servizio 24 ore ma neppure 12 ore come dichiarato a più riprese dalla parte pubblica.Non vi saranno in Trentino offerte di più prestazioni a favore dei cittadini da parte dei medici di famiglia, ma in relazione alla nostra libera professione potremo chiedere quanto non ci retribuisce l’azienda direttamente ai cittadini.Non vi sarà alcuna apertura di credito fino a quando avremo Direttori generali e funzionari di Dipartimento che come Penelope di notte disfano quello che insieme avevamo tessuto di giorno.
Nel nostro contratto di lavoro non esiste alcun tipo di attività del medico di famiglia nelle strutture intermedie dove lavoreranno gli infermieri del territorio; nè vi è traccia di Unità complesse e tanto meno di UTAP.
Pertanto diffidiamo APSS e Provincia a compiere ogni azione contraria alla normativa contrattuale vigente (acc.coll.prov.2013) dei medici di famiglia e delle guardie mediche
Ci riserviamo di valutare le azioni legali possibili a tutela del sistema vigente contrattuale che disciplina e tutela l’attività clinica del medico di medicina generale nei propri ambulatori e a domicilio dei nostri pazienti, in collaborazione con gli infermieri retribuiti da noi stessi.Contratto che prevede, da Legge nazionale, un consenso di soggetti legittimati e non su scelte unilaterali che disegnano una sanità trentina illegittima e antidemocraticamente imposta.
Dott.Nicola Paoli
Segretario generale
Cisl medici del Trentino